venerdì 23 maggio 2014

XXIV

Fuori-corsa d'ascensore
decapitata torre
delle nostre architetture

irta di antenne
imbullonate sopra pali rugginosi
verticali grazie a un groviglio di tensori

che si aprono a tenda, a ragnatela
inchiodati sul perimetro terrazzato
dell'ultimo livello edificato e

in mezzo al metallo, sopravvissuto ancora, un merlo
protetto come nel roveto di un biancospino
trova il varco per poggiarsi più in alto

nel pomeriggio grigio

e di lì ripete il canto
che lo decreta feudatario
dell'isolato urbano.

Nessun commento: