mercoledì 21 maggio 2014

XIV

Sono disgustato. 
Come approccio al testo che verrà
i primi due termini sembrano escludere lirica e condiscendenza.

I versi come opposizione, descrizione di posizioni temerarie,
che si oppongono, che recuperano la natura
e la reale e logica e obiettiva matematica.

Che arruolano la matematica per spuntare fattori relazionali.
La ricomposizione degli opposti, l'estrazione della follia prevalente,
il luogo comune.

Comune a chi?

Agli interessati.

Il nodo dell'equazione si scioglie nell'eguaglianza,
quando la perfezione della parità a lungo inseguita
faticosamente ricercata
lascia scivolare veli d'interpretazione, d'errore e
d'orrore, per la soggettività ignorante che la interpreta,
che vuole farne verità
prima ancora 
di svelare la risposta da seguire.

La nuda verità, s'il vous plaît.

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