sabato 26 luglio 2014

CCXXVII

Raduno di testuggini giganti nella testa
non so dove mi porterà questo mio scritto

se non m'istighi tu io resto fermo;
sono diviso da te da ieri sera

ma non temo di stare senza te, mi dico;
mi piange il cuore di perderti così 

per decretare cioè la fine dell'analisi
che è stata il pretesto occulto al nostro incontro;

perché con te non credo ancora all'amicizia
e sono travolto ancora da un amore

ch'è nato allora ed è cresciuto, poi, senza una fine;
ed è aumentato ancora dopo le tue righe

che mi hanno mostrato la sofferta tua visione,
giovane donna che resti ancora al buio

sapendo invece che strada hai da seguire
per manifestare appieno l'immaginazione 

che pensavo in te fosse già libera di zavorra inerte,
quella che ti impedisce ancora di manifestare
quel grande amore che porti nel tuo cuore.

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