domenica 27 luglio 2014

CCXXXIII

La barca se ne va fendendo l'onde
sento già il frinìo  della cicala acuto
il Sole scende giù nell'orizzonte
la riva che mi appare è ancor lontana

il salto dei delfini mi accompagna
sotto gli ulivi tra un po' mi poggerò 
la vela rossa si tende con il vento
scende lo scuro sul mare che spumeggia 

alzo gli occhi a guardare le mie stelle
la mia Luna invece ancor s'asconde
ecco, è sorta, e si trova a metà cielo
poi, nell'alba, si sbiadisce piano piano

sorge l'astro e la riva è ormai vicina
scendo a terra ed ormeggio questo legno
sì, ci sei, lo vedo dal filo di quel fumo
hai preparato il nostro cibo, amore mio,

lavorati pani bianchi intrisi d'erbe
i tuoi occhi sono specchi per il Sole
le tue gote sono pudiche di candore
le tue labbra sono rosse di turgore

io le bacio e ti stringo dolcemente
tu mi baci, mi accarezzi con passione
insieme con me un volo di fenicotteri rosa
fende le profondità della tua vita.

Nessun commento: