lunedì 21 luglio 2014

CCX


Dove sono ora, chi son io, chi si accompagna a me?
Sono su di un ponte sospeso, appoggiato tra due montagne,
percorro l'assicciato di legno legato con cordame.

Non ho baratro sotto, è una verde valle,
lascio indietro una cima innebbiata, inebriata di fumi,
non vedo nulla attraverso la coltre, procedo

senza più ricordare alcunché, solo com'era, com'ero:
sono della vostra stessa carne
è il sangue è mite, vegetariano anche se

apprezzo sempre 
il caldo sangue ingurgitato a caldo e carne rossa,
resto un demonio ancora da assopire.

Dopo  un passo un altro passo
un'altr'asse dietro,
l'altra la supero con stento

con lentezza, per non scivolare;
la cima che ho di fronte è pulita
assolata, chiara, limpida, tersa.

Vorrei essere me stesso,
per adesso so solo chi sono 
ora scorgo me senza scompormi.

Non posso accelerare,
dopo un passo un altro passo 
un'asse in legno che segue l'altra ed

imperturbabile devo restare
come mi venne insegnato:
è la condizione imposta e lo so, non tremo,

non vacillo e ricordo te come posso quassù.
Il vento soffia tremendo 
la crisi in atto prova a scompormi 

ma il ponte è immobile
stabile
l'arco poggiato tra i due monti è un presidio dell'Alto.

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