Quadrati bianchi e neri
disposti in diagonale scacchiera a pavimento
innalzano, ciascuno, dall'epicentro
la perpendicolare al cielo
sì, come colonnato di raggi luminosi
sul quale si proietta intersecandosi
la sagoma di un vano a volta piena
accesso dall'esterno all'edificio
che spezza la figura zenitale
per ricreare un percorso illuminato
che da solo percorro in quella luce
nei pochi metri che mi separano,ormai sveglio,
riservando la scultura triangolata in fondo
a me solo per andarmene radioso.
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