lunedì 16 giugno 2014

Alessandra guida (2).

-Babbo, il Belgio non l'ho trovato.
-Bellissima la spiegazione dell istintualità -ignora l assenza di apostrofi cervellotici da ricercare nelle funzioni di questo telefono-
-Bene, non capivo che ancora ti riferivi all' analista.
-non credo di aver capito: "Alessandra guida" è il titolo dato al mio scritto ed inserito nel blog?
Grazie per le belle parole che hai espresso su di esso.

Mi fa piacere che sia tu a leggermi. Non credo affatto che altri possano avere vantaggio o piacere a leggermi.  Può sentire chi solo conosce quell emozione, quel vissuto. Nè voglio confondere il mio dolore con gli altrui, analoghi.
Il dolore è identitario, è più lui a delineare i miei tratti che la mia cultura, la mia fisionomia, la mia professione. 
Non so chi sono, la mia mente sa di non sapere e di non avere accesso alla Verità,  la mia anima è introvabile, per cui non idonea a darmi identità,  il mio aspetto si rapprende o distende a suo piacimento senza piglio,
Il  dolore, gravido, attende il nuovo parto mentre ancora allatta la sua creatura precedente.
Tutto ciò che di lineare consequenziale conosciuto ed integrato in me è, È lui.
Sono Organismo dolorante che di sé altro non  conosce se non lui, Dolore.
Ha assorbito a tal punto la mia  vita che non sento più emozioni, satura.
Ma lo conosco.. a breve tornerà a strapparmi la polpa viva, per sfamarsi ed affermare la sua identità,  unica.

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