domenica 15 giugno 2014

CXXXVIII

Da anni in consapevole ascesi
testimone il primo quadro
un cero acceso tra l'inferno e il paradiso.

Undici anni per sapere ancora
d'essere già 
quel che sarò.

Ho cercato invano un amico,
una donna, una madre, un fratello,
per dividere la gioia ed il peso.

Ma ogni croce è d'ognuno, è l'amore
a vederla sulla schiena dell'altro.
Quell'amore che è troppo più su.

E' da anni che so che la scienza
della mente, del corpo, del senno,
non poteva più nulla per me.

Ed ho salvati la mente e il mio corpo, anche il senno,
attingendo alla grazia,
per portare anche oggi il messaggio.

Quanta rabbia inghiottita finora,
quanto amore per farla smaltire,
quanta forza in quei pochi sostegni.

Ho mantenuto l'impegno
già contratto per libero arbitrio.
La mia storia non finisca mai più.

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