domenica 8 giugno 2014

CXVIII

Son perso, ne uscirò;
è passione ciclica che rafforza, dentro, il dubbio
se sia pazzia totale; dura da un minuto.

Il pollice è uncinato sul taccuino,
mi incanto nel seguire ronzii lontani,
si perde in rivoli di dubbio ogni certezza.

Tutto è distante, il tempo seppellisce
l'analisi protratta con ostinazione
e il risultato è uno: esco da me.

Vedo il pacchetto, ecco, poggio tutto,
ecco ancora, accendo la enne blu', l' aspiro;
riprendono contorno i mobili, anche colore.

So che se si esprime condensata
ed è di intensità così elevata
può sfogarsi ed esaurirsi in breve, come mina calpestata.

Se dovessi spiegare cosa è stato, direi nulla, ora;
e prima, viceversa, era di tutto. Mistica e possente,
in mondo parallelo, appena intravisto.

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