venerdì 13 giugno 2014

CXXXIII

La strada di ora è solitudine
ma il vuoto non c'è,
presenzio ancora alla mia vita.

Il giorno mi si inoltra guardingo
nelle pieghe inventate dal tempo
e si accuccia la notte incosciente,

disvelando la cruda credulità che infetta:
che tutto si svolga, cioè, dentro di me,
in obbedienza a legge che non sia la mia.

La strada di ora è solitudine
ma la paura non c'è
per non tirare più, ormai, ad esser vivo,

ma ad essere infinito, quello sì.

E così sarà anche per noi.
Condiviso l'intento e uniti in uno, si oltre passa.
Come il millepiedi sa, per sua natura antica.

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