giovedì 29 maggio 2014

CVII

Le urgenti frenesie non le inseguo più
stasera me ne sto sotto il lenzuolo
non esco ormai più per lucidi ritrovi

con pista al centro e tante luci sopra
per affermare, muovendo le mie gambe,
che ci sono anch'io, assordandomi di note.

La febbre di scordare in compagnia
la mia vuotezza, con altri come me,
in luoghi dove non si può parlare,

tanto a che serve, nessuno più lo fa,
è roba che ho lasciato alle mie spalle.
Mi son ripreso, intanto, un poco, in dignità.

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