lunedì 26 maggio 2014

LXXI

Si allargano infiniti e sospirati orizzonti, sì, stavolta tersi,
lasciando poco tempo al dubbio che pervade spesso
chi è uso a perdersi, assente nel presente: e amen, la butti lì.

Che gioia!, attraenti, infiniti e sospirati da così tanto, da così troppo tempo.
Troppo si è allungata, anche stavolta, la presenza letale della crisi...!
Li definirei irreali, se non è dirne troppo e con troppa foga, quegli orizzonti.

Sìii !!!, sono scappato da lì due volte, due volte bravo, inoffensivo sempre,
in pigiama e babbucce nel bus, sorridente per vivere e vedere, slegatomi da me,
e vasti orizzonti attraenti, infiniti e tanto sospirati, ... da così tanto...!


Forse mi ero deciso allora per i cieli, per gli schizzi di ghiaccio sciolto,
basterebbe lasciar passare solo un minuto; utopie funesterei, rese letali,
alle quali riesco a sottrarmi a stento, anche stavolta, che dio mi perdoni.


Che gioia!, dopo l'assenza imposta, ora ancora la presenza irreale di reali
infiniti e sospirati orizzonti, di tramonti di fuoco sul mare, vividi, rossi...
di albe, sospirate quand'ero legato a quel letto: quaranta giorni che sono mille,

e più; per nulla, per poco, per essere fuggito, evaso, scappato, evaporato 
da quegli inferi che sapevano di piscio andato a male, di sterco
rimasto a seccare sotto; affidato alla pietà di un portantino.

Ne sono stato punito, ma tramonti e albe a bizzeffe ogni giorno rubato,
a raggiungere Focene, e ho raccolto due polpi spiaggiati dal freddo, vivi di vita,
tuffi e bracciate spruzzanti ghiaccio, ghiaccio sciolto, accidenti, 
se ripagano...!!!






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