venerdì 23 maggio 2014

XXIX

Rintocca bruciante la mia morte, ora che arriva
sono gocce di piombo ritmate fuse dentro
lasciate cadere dall'inferno, da quel cielo
che adesso maledico, così anche tradendo.

Morte assassina, scacci la mia vita
spesa a evitarti con costante protervia
per correre appresso al sogno astratto
di liberarsi di te, cioè, vivo tra vivi.

Morte, mi hai colto, potente come dardo
scagliato da distante per mano di fantasma
non capace di scegliere, dal fondo del buio suo,
cos'è il peggio, separandolo da quel che meglio è.

Morte, mi stronchi nel mezzo dei miei anni
mi chiami al mondo tuo fatto di niente
io che, sopravvivente, sono nel nulla
senza più lei.

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