martedì 27 maggio 2014

LXXXIX

Il sentimento lato, teso verso tutto
dall'amore alle attenzioni ed al rispetto
lo concepisco puro, perfezione nobile
e cozza con altro che nobile non è.

Per me, diverso equivale a impuro, ma non sono io
a contaminarlo l'altro che prendo in considerazione;
se contaminazione c'è, è l'ingenuità solenne che proviene
dal riconoscere purezza a persona che non ne è degna.

La mia attività si configura nel sociale
e nel concetto di realtà così com'è,
fondamentale aspirazione del sentimento più ampio,
e per questo subisco, come altri, attacchi al mio candore.

Vivo per offrire sentimenti puri
che abnormi non sono, ma sono, piuttosto, enormi;
con autocontrollo più che con imperturbabilità.
E manifesto spesso, questo, a chi mi è accanto.

Lo manifesto nella convivenza,
nel rapporto con dio, se c'è, anche nell'arte,
ed entro in crisi quando mi disinfesto
d'ignobiltà e d'impurezza nel mio cuore.

Ipersensensibili senza difese, come anche noi autistici siamo;
incartiamo di nobiltà, talvolta, anche il creato.





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