sabato 24 maggio 2014

LII

Non mi sembra possibile rassegnarmi liberato di te
quando da anni ormai non penso che a legarti, per poterti osservare,
amare, per essere tu stata lo stimolo dei miei rientri successivi
e chiave di quattordici lucchetti di quelle realtà, tante volte descritte.

Oggi m'hai detto non son tua, dopo tanta pietosa attesa,
nella quale hai lasciato che mi fortificassi disilluso, sparandomi poi
nel salto alla realtà prima, la più tremenda, la primigenia.
Ed è la vita, anche per me, adesso.

E se balbetto e se tentenno e se il rimpianto del possesso su di te
è ancora così forte, riesci ugualmente a strattonarmi, io inamovibile,
fin qui, dove, realista, mi hai riaccolto chiedendomi, compunta:
berrai, adesso?

Anche se incombe sempre la nostalgia della morte,
non berrò per me, per te, per altri ancora.
Osserverò lucido la follia svelata,
sarà un'alleata compagna per i tempi che mi aspettano.

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