martedì 27 maggio 2014

LXXXVIII

Grazie l'ho detto,
letteralmente,
in mille versi, a te.

Ma il riscatto della mia riconoscenza
nei tuoi confronti 
vedrà passaggi ancora.

Ho poche parole, gesti meno,
e raffinati alla fiamma del dolore;
mi sembra questa una nostra affinità.

Ho imparato peraltro ad esser clown,
stregone, come dici,
e tu ad esser fata, ch'è lo stesso.

Di più , siam simili per l'amore per la vita,
ch'è amore per il Cielo, per il Sole, per il Mare,
e ci sostiene forti anche nel buio.

Siamo complementari per esser
donna e uomo;
tu, forse, un po' disordinata, distratto io ...

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