lunedì 26 maggio 2014

LXXIII

Atto di testardaggine
questa fede,

scalare il tunnel buio dell'incredulità 
che mi connota,

pareti senza appigli d'intelletto.
Sentita, questa fede,

con la bocca dello stomaco
desideroso d'altro.

Trovata, questa fede,
quand'ho detto non son io

il dio che illumina il pianeta fuori
e me, dentro,

per la prima volta
svezzato dalla morte

che si ritrae rabbiosa,
ricolmo poi di devozione

per Chi
vuole essermi accanto nel tirocinio

che prospetta alla mia vita
comportamenti, ignoti in parte,

che elevano la dedizione a qualità divina.

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