martedì 27 maggio 2014

LXXXXIII

Matita in mano, davanti il mio taccuino;
vado cercando qualcosa da ridire;
sono polemico e sventro sempre tutto,
vorrei vedere più avanti del presente.

Stai studiando, l'aspetto è di nobile signora;
anch'io ti studio da quando mi sei accanto
ti spalmi in piedi il rossetto per le labbra,
prendo lo spunto, ti osservo accanto a me.

E percorro ancora le curve disegnate
t'apprezzo dall'alto in basso, poi ritorno su
col poco tatto che tu mi concedi, per avermi complice;
le mie ginocchia, sedute, ti strusciano le gambe.

Ti sei allontanata, inseguendo il tuo daffare;
mi hai lasciato ad apprezzare i tuoi bei fianchi
e il tuo corpo che ondeggia in mille gesti.
Fai l'odalisca, a volte; ti apprezzo come tu vuoi, femmina che sei.

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