Discendono le pizie lente
per incontrarmi nella mezza notteordinate e silenziose
degradando nel morbido vortice
di tuniche bianche, di nudità complete
a confortar la mia ignoranza
con loro visioni, indicazioni loro
trasmesse con il cenno delle ciglia
il gesto di una mano, l'irrigidire il corpo
su quanto m'accadrà che già non sappia
già veggente
già poeta
accorte
a prevenir da sempre la mia morte
che, pure, ho cercato,
ingordo d'aver tutto.
E si snodano, per i giorni che verranno,
a presidiare la mia intemperanza,
a scardinare la triangolazione tremenda
alla quale mi son votato.
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