lunedì 19 maggio 2014

Caso e caos, riverberi del Verbo.

Om e amen omologhe vibrazioni del creato e linguaggio dell'infinito
percepito fin dalle antichità
comunicazioni tra infiniti cosmo infiniti, reali perché in relazione
con la materia/energia

connesse alla particolare ed esclusiva
formazione e conformazione
che pure non conoscono inizio né termine
contemporanei e pur successivi contemporaneamente tra loro
esistendo insieme nella relatività della loro relatività nonché
relativamente all'Assoluto immobile e silenzioso
privo di forma e di sostanza
non conosciuto attraverso scienza che
oltre tutto
si configurerebbe per di più
questa stessa scienza indifferenziata o differenziabile per ciascuno
degli infiniti cosmo infiniti e non più valida se non nel
rapporto con quella materia/energia
e quella forma/sostanza
che li caratterizzano
e risultano irripetibili nel gioco creato dalla relazione e dal confronto
così fertile tra non uguali
diversi o opposti
come lo sono yin e Yang
sì e no
sù e giù
bianco e nero di quella scacchiera sulla quale si gioca la partita della Vita
unica luce del caos-armonia in contrasto-equiparazione al buio che inghiotte
al pozzo-buco nero che pure completa l'organismo bipolare
in un braccio di ferro reale e non realistico della dualità nella quale si fa
doppio
quadruplo
o si centuplica in variegate sfaccettature riflesse da un diamante
quel carbonio elemento della costituzione successiva al bing-bang
preceduto dall'idrogeno gene dell'acqua
quel diamante di puro carbonio che raffigura
assai propriamente
l'Uno-Tutto che specchia il rispecchiato e questo
a sua volta
rispecchia lo specchio che si rispecchia
infaticabile Narciso
che si auto-crea riproducendo dapprima rifrangenza
quindi rifrazione
scomposizione imprevedibile e casuale della caotica radiosità eterna
e presente
della azione perfettamente ex-seguita a quello istante
da un attore che calca il palco della Natura
cioè della Nascita come condizione primaria per la conseguente Evoluzione
il quale attore opera inseguendo l'istinto e la ragione
i sesti sensi dell'esistenza della vita
incarnata
ricettacolo dei binomi amore e odio
bene e male
azione e inanità
sottoposti a infinite mediazioni e
trainati dal principio-principe della attrazione-repulsione
legge di apparente evoluzione verso l'eternità
eguale a sé stessa e che crea e ricrea spunti illusori del dinamismo
l'evoluzione per l'eternità cioè
ovverosia l'irrinunciabile illusione e delusione mai sufficientemente
rimarcate
ricordate
rilevate nei comportamenti di colui il quale, pur essendo potenzialmente
conoscente di sé
consapevole di sé
cosciente di sé
dimentica
ostinato
la sua propria origine-natura
vale a dire quell'humus che lo sorregge in piedi e colui
ancora
che dovrebbe arricchirsi della tensione all'unione
alla re-unione
alla quale supplisce procedendo unicamente nel cammino
lui solo unico e irripetibile
verso il traguardo assoluto del quale non costituirebbe oramai più
né sostanza né forma né aspetto
quando invece potrebbe esserne
ne sarebbe
ne è
ne È in Assoluto dopo il rientro in quel Sè
per l'intervenuta riunificazione che segue alla rii-comprensione
al proprio interno
di quella scia costituita dalle affilate mille schegge succedenti-si
alla frantumazione della propria ignoranza impazzita
scorretta
sorretta dall'arroganza per essersi cimentato e cementato e
non
piuttosto
diluito e lasciato andare in mille rivoli portatori di linfa come nell'albero
l'albero della Vita
ed a tanto non arriva in generale l'intera umanità quanto piuttosto
pochi soldati semplici
che hanno saputo con dolore conoscere affrontare superare
la trincea dei bagliori d'offesa per vedere
oltre
quella Luce che li rende illuminati
che abbiano cioè oltrepassato finalmente il traguardo della realtà
apparente
riconoscendola
illusoria
e relativa nella relatività della condizione di ignoranza e inadeguatezza
nel percorrere l'unica via che porta verso l'Irraggiungibile
solitamente ostinandosi a maggioranza e a seguito di culture fuorvianti
a marciare e a marciscire con le gambe e nel cervello
quando potrebbero con minore sforzo fermarsi e confermarsi nel
Silenzio
unico richiamo all'Assoluto
accoglimento consentito e accessibile dal proprio interno al proprio
Interno silenzioso e immobile;
il resto è ombra.













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