martedì 20 maggio 2014

(Traccia per un seminario tenuto presso la sede dell'A.P.M. Heolo -Onlus Associazione Psicologi).

Mi spiego.
Intendo per "Letteratura" tutto ciò che discende dal suono primigenio ( Om, Amen ).
All'inizio era il suono, il verbo, cioè vibrazione. Nell'uomo diventa parola e la parola 
consente di trasmettere "in-formazione" (1) e dunque "conoscenza"; questo accade
grazie al trans-ferimento (2), alla "com-unicazione" (3) di singole esperienze vissute
da singoli individui.
La com-unicazione avveniva dapprima in forma  gestuale, solo successivamente anche
orale; la capacità di rappresentazione grafica, con graffiti e disegni su roccia, conserva
nell'uomo la capacità stessa di in-formazione, che sarà poi decisamente più precisa 
ed evoluta quando la parola verrà pronunciata oralmente e, infine, scritta.
Rimando alla lettura del testo delle prime 12 tavolette incise, risalenti al periodo sumerico
babilonese, che racconta la prima fiaba scritta dall'uomo sull'epopea del Re di Uruk,
Gilgamesh, un viaggio alla ricerca della conoscenza, così come ben scritto e illustrato
nel libro di Laurie Elie, Forough Raihani ed Alessandra Grimaldi, lettura basilare per la
comprensione del passaggio dall'orale allo scritto.
La Conoscenza dell'in-formazione può tradursi allora in "Consapevolezza" di ciò che è
all'esterno di sé, e questo procedimento può indurre alla speculazione interiore, che 
consiste nella rispecchiatura ( nell'interiorità che sappia accoglierlo e acquisirlo ) del
dato esterno acquisito: nel confronto speculare ( dall'esterno all'interno ) può emergere,
può prendere forma e sostanza la "Coscienza" di sé.
La Letteratura è la Lettura dell'esterno e dell'interno di sé, l'uomo rende sé stesso partecipe della realtà e la trasferisce ( o magari tenta soltanto, ma tentar non nuoce )attraverso le forme della com-unicazione scritta.
La domanda: "chi sono?" (4).
Per tramite della com-unicazione ci espandiamo inevitabilmente dall'"Io" al "Noi" ed
allora "realizziamo" - cioè accettiamo come reale possibilità - che possa affiorare
( proprio come un fiore che sboccia ), nel singolo individuo, la realtà conoscibile del
"fine" - assegnato fin dall'inizio, dalla comparsa sul Pianeta - che è quello di "farsi", 
cioè diventare per intero, Umanità; questo auto-riconoscimento, al quale il singolo
individuo perviene, è chiamato "Realizzazione", o anche "Risveglio" o anche 
" Illuminazione" ( concetti filosofici dell'Oriente che non si rifanno a religioni, 
tradizionalmente dogmatiche, quanto piuttosto alla ricerca della Conoscenza,
peculiare della filosofia buddista-tibetana ).

A) - È una vera e propria "Realizzazione", che dà al singolo coscienza di essere "il"
      Tutto e non "nel" Tutto, non una sola tessera del mosaico ma il mosaico completo,
       intero.
B) - È un vero e proprio "Risveglio" dal coma, laddove non si è più vivi e non ancora
      morti.
C) - È una vera e propria "Illuminazione", Luce che porta chiarezza nella materia "grigia", 
      non più oscura ma non ancora chiara.

È questo il processo evolutivo che consente "com-unione" (5) con la Realtà tutta, senza
distinzione, oramai superflua, tra il Sè e il Tutto: se Dio esistesse, noi "coscientemente"
Lo saremmo; perché, chi porta a compimento la Ricerca di Sè, approda inevitabilmente
alla Coscienza di Sè, non tessera ma mosaico, non individuo ma cosmo.

- in-forma-azione, cioè "azione di comprensione verso un modello".
- trans-ferre, cioè "condurre attraverso".
(3) - cum-unica-azione, cioè "con unica direzione o intento".
(4) - la domanda cruciale, alla quale segue risposta mia personale.
(5) - cum-munis ( dal greco Koinós ), cioè "che partecipa con altri all'incarico".

Nessun commento: